giovedì 31 gennaio 2013

DESIGN 4 KIDS MADE IN ITALY

Lo ammetto... sono una fanatica del Design con la D maiuscola. Il fatto che sia diventata mamma, quindi, non significa che mi debba rassegnare ad avere la casa traboccante di oggetti ed arredi orripilanti per bambini (quelli che di solito ti propinano nei negozi specializzati per l’infanzia). Le cose più fighe e particolari, neanche a dirlo, si scovano quasi sempre in rete. Primo perchè il negozio medio per l’infanzia non sa nemmeno cosa significhi la parola DESIGN; secondo perchè, se non vivete in una grande città con una vasta offerta sul tema, è difficile incappare in certi marchi. Non facendo parte della seconda categoria (ah perché Chiavari non è una città super all’avanguardia?!!) mi sbizzarrisco nella ricerca on line. Va da sè che, in linea di massima, i marchi più cool siano quelli Scandinavi. Popolo da sempre attento alle forme, all’ambiente e soprattutto kids oriented. Per fortuna non sono i soli. Finalmente in Italia inizia ad esserci fermento. Ci sono realtà minori che aspettano di venire a galla. Quella che sto per raccontare è una di queste.
Mentre ero su facebook, un giorno, ho notato un oggetto segnalato da un caro vecchio amico (vecchio nel senso di lunga data, non nel senso anagrafico del termine):  

IL SACCOTTO. Prima di tutto un Amico dei bambini. Un compagno di giochi. Poi una poltrona, un pouf, un appoggio. Qualcosa di morbido da abbracciare. Progettato da Anna ed Alberto "il caro vecchio amico", entrambi architetti, il Saccotto è interamente prodotto in Italia. E' realizzato in tessuti di prima qualità provenienti dal mondo dell’arredo che insieme agli imbottiti garantiscono resistenza, durabilità e lavabilità. 
E' oggettivamente fighissimo e sta super bene nella camera di Filippo, ma anche in salotto.
I Saccotti sembrano abili viaggiatori, come il nano da giardino del papà di Amélie. C'è anche un blog dove inviare le foto del proprio Saccotto nelle locations più disparate.
Il mio preferito è Annibale. Il vostro?

Per saperne di più:
http://www.saccotto.it/
http://www.ilsaccottodappertutto.com/
















mercoledì 30 gennaio 2013

QUELLA CHE

Quando l’ha scoperto non ha fatto i salti di gioia;
Invece di farsi le vacanze in Giappone se le è fatta sul lago di Garda modello balena spiaggiata;
Pensava che non avrebbe mai chiamato nessuno “Amore”;
Era certa che a fare la mamma full time si sarebbe impiccata;
Diceva che sarebbe rientrata velocemente al lavoro;
Quella che alla fine anche i cuori di ghiaccio si sciolgono (basta avere pazienza);
Quella che, a 3 settimane di vita del ranocchio, ha iniziato ad uscire per gli aperitivi con le amiche (con ranocchio annesso, ovviamente) aggiudicandosi il titolo di Supermamma - fortunatamente qualcosa è rimasto come prima(!);
Quella che grazie a Filippo, meglio conosciuto come Ranocchio, Junior, Fasulin (trad. Fagiolino), Mr. Potato, Besugo, Ugo, Pilippo, Nghè, Filo e Pippo ha deciso di prendere la tastiera in mano e dare ufficialmente il via a questo blog.

venerdì 25 gennaio 2013

PERCHE´ TRENTUNO

Sono gli anni che ho quando ho deciso di iniziare il blog.
E quando sono diventata mamma.
E’ il giorno d’autunno in cui è nato il mio ranocchio.
Tre - uno. Perché in questo blog 3 anime convivono in una sola.
La passione per il design, quella per i viaggi e l’essere mamma. Che al momento non è (ancora) una passione, ma uno stato (d’essere).
Trentuno è un numero primo.


STORIA DI UN BLOG. IL PRIMO POST


Un blog... è da tempo che ci rifletto, ma non mi decidevo a partire.
Ogni tanto mi ritrovo a formulare frasi, come se qualcuno dovesse leggerle e poi dico... naaahhh, a chi interesserà mai?
Poi un giorno rimango incinta, senza averlo troppo calcolato, e si accavallano nella mia mente una miriade di pensieri. Ecco, mi sono detta, ora apro un blog. Sulle mie sensazioni, le riflessioni, i dubbi, le domande.. Qualcosa di autoironico su ciò che vivo. Un modo per scongiurare le paure ed i tabù. Nel frattempo scopro che quello delle mamme in rete è un network fittissimo (che io ignoravo per ovvi motivi). Ho letto un sacco di cose interessanti e divertenti, riso a crepapelle e storto il naso (beh.. è impossibile essere d'accordo proprio su tutto). La cosa più incredibile è che molte di queste neomamme hanno avuto un successo strepitoso, semplicemente scrivendo ciò che passava loro per la testa. Grazie ai loro blog hanno scritto libri, venduto copie, fatto ristampe (che botta di ....!). Sembra davvero una favola. Allora mi dico: cosa faccio io? L’ennesima storiella della ragazza pseudofissata con la carriera che rimane incinta ed inizia a raccontare di sè. No no... lascio perdere. 

Tra l’altro non ho nemmeno delle grandi doti da scrittrice. Mi piace scrivere, si. Ma riuscirci bene è tutta un’altra cosa. Sono più brava a parlare con le immagini che con le parole. Deformazione professionale.
Il tarlo però rimane lì... continuavo a prefigurarmi immagini e post da aggiornare. Ma ho sempre pensato che probabilmente non sarebbero stati così interessanti. E’ un pò la storia della mia vita. Aspetto che arrivi l’illuminazione perchè sento che posso fare qualcosa di buono. Ne sono capace, in fondo. Ma quella luce non arriva mai. Non sembra mai che ci sia una luce che valga la pena di essere diffusa. Un pò come l’anno scorso, mentre leggevo la biografia di Steve Jobs: sentivo che da quei fogli sarei riuscita a leggere tra le righe e capire cosa avrei voluto fare da grande. NADA. Tabula rasa.
E così adesso, a un anno dalla lettura della sua biografia, dopo 9 mesi di gravidanza e a 3 dalla nascita del mio ranocchio, ho deciso di seguire uno dei suoi consigli (del mio amico Steve). Di fregarmene se penso che nessuno leggerà quello che ho da dire. Sono convinta che ognuno di noi abbia qualcosa di interessante da raccontare. Ed io ho deciso che questo è il momento di iniziare.
 

"Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Don’t be trapped by dogma - which is living with the results of other people’s thinking. Don’t let the noise of others’ opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary".
(Stanford commencement address delivered by Steve Jobs, 2005).